Parliamo degli anni '20 e '30, non degli anni '50 o '60. La giacca in
pelle nera non era ancora diventata sinonimo di ribellione (si, c'è
stato un tempo in cui lo è stata) ed era una donna ad indossarla: Nancy
Cunard, una delle flappers più note di quegli anni. Lei è stata
una vera e propria divinità di quegli anni: era nata in una famiglia
benestante che aveva presto abbandonato e rinnegato i valori per
dedicarsi all'antifascismo e alla lotta contro il razzismo, era
poetessa, scrittrice, musa e pigmalione dei più grandi scrittori e
artisti della sua epoca; alcuni scatti di Man Ray ne hanno fatto
un'icona di stile. Un pò come tutte le flappers, poi: loro davano
scandalo indossando calze in rayon color carne quando le calze si
portavano di cotone e di colori scuri; mettevano il rossetto e
truccavano gli occhi quando tutt'al più si metteva un pò di polvere di
riso; fumavano e frequentavano localacci frequentati da uomini e dove si
suonava il jazz; e poi gli abiti corti e smanicati; i capelli tagliati
alla "garçonne". Una rivoluzione nel costume feminile, insomma.
Nessun commento:
Posta un commento