venerdì 14 dicembre 2012
martedì 20 novembre 2012
martedì 6 novembre 2012
mercoledì 24 ottobre 2012
For the love of Jeffrey Lee Pierce
Qualche settimana fa ho letto " Dalla Terra alla Luna" di Jules Verne. Il libro non mi è piaciuto molto - sarà che dopo aver letto "Il giro del mondo in 80 giorni" mi aspettavo qualcosa di diverso - qui, invece, si perde in lunghe descrizioni sulla costruzione di strumenti di guerra, numeri, ecc. che forse lo rende più adatto a un altro pubblico. Interessante comunque, soprattutto per chi conosce questo film:
Adorabile
Mai avrei immaginato di trovare quello che sto per raccontare:
ora, io adoro i Gun Club e Jeffrey Lee Pierce ma non mi son mai interessata all'origine del nome della band. Eppure, dopo aver letto questo libro ho fatto una ricerca e non ho trovato niente interessante.
Jules Verne è un autore di libri che, per l'epoca in cui visse, possiamo definire di fantascienza (oggi la fantascienza è ben altra cosa). Ebbene, il protagonista di "Dalla Terra alla Luna" è proprio un Gun Club. A quale attività si dedicassero gli iscritti al club si evince chiaramente dal nome ma faccio un pò di copia dal libro:
" Come condicio sine qua non era imposto, a chi volesse entrare nell'associazione, di avere immaginato o almeno perfezionato un cannone o un'arma da fuoco qualsiasi.
[...]Appare con evidenza, a chi consideri questa cifra, che l'unico intento del dotto circolo fu la DISTRUZIONE DELL'UMANITà A SCOPO FILANTROPICO, E IL PERFEZIONAMENTO DELLE ARMI DA GUERRA, CONSIDERATE COME STRUMENTI DI INCIVILIMENTO. ERA UN RIUNIONE DI ANGELI STERMINATORI, PER IL RESTO LE MIGLIORI CREATURE DELLA TERRA.
[...]Molti erano rimasti sul campo di battaglia e il libro d'onore del Gun Club ne aveva raccolto i nomi, di quelli che erano ritornati i più portavano segni di una audacia indiscutibile. Stampelle, gambe di legno, braccia articolate, mani a uncino, mascelle di caucciù, crani d'argento, nasi di platino: nulla mancava alla collezione, e il suddetto Pitcairn calcolò pure che, nel Club Cannone, non si disponeva esattamente d'un braccio per quattro persone, e solamente di due gambe per sei".
Adorabile
martedì 23 ottobre 2012
mercoledì 10 ottobre 2012
Lost and confused
Ti lascio che sono stata tanto bene assieme a te come mai mi era accaduto e non importa che ora ti dica quanto ti ho amato, perché sai benissimo che non appena riguardi a quello che siamo stati, li ritrovi facilmente i segni del nostro amore. Sono tutti lì che dicono ciao a me che me ne vado perché proprio non ce la faccio a immaginarmi il tempo dello squagliamento e del deterioramento, con te che arriverai qui e comincerai a cancellare tutto e io non voglio che si apra la battuta di guerra, tutti e due lanciati a stracciare le belle cose che siamo stati, c’è solo tristezza quando si finisce una storia come la nostra, lasciamola dunque così, io non voglio infierire.
Addio
Pier Vittorio Tondelli, Altri libertini.
Addio
Pier Vittorio Tondelli, Altri libertini.
mercoledì 19 settembre 2012
There is a Fitting and a Dismay. A Fitting and a Despair
Ciò che temevo venne,
ma meno spaventoso,
perchè il lungo timore
l'aveva quasi abbellito.
Ci si abitua all'angoscia,
alla disperazione.
Peggio sapere che viene
che saperla presente.
Chi indossa la sua pena
il mattino che è nuova
soffre più che a portarla
un'intera esistenza.
mercoledì 12 settembre 2012
sabato 8 settembre 2012
Syd Barrett: Elogio della Follia
Allorché, per decreto delle potenze supreme,
il Poeta appare in questo mondo attediato,
sua madre impaurita e carica di maledizioni
stringe i pugni verso Dio che l'accoglie pietoso
:
- "Ah, perché non ho partorito un groviglio di vipere
piuttosto che nutrirmi in seno questa cosa derisoria?
Maledetta sia la notte d'effimeri piaceri
in cui il mio ventre ha concepito la mia espiazione!
Poi che m'hai scelta fra tutte le donne
perché divenissi disgustosa al mio triste marito,
non potendo rigettare nelle fiamme
come un biglietto amoroso questo mostro intristito,
farò ricadere il tuo odio che m'opprime
sul maledetto strumento della tua cattiveria
e torcerò talmente quest'albero miserabile
che esso non potrà innalzare i suoi germogli impestati."
Inghiotte così la schiuma del suo odio e,
ignara degli eterni disegni,
prepara essa stessa in fondo alla Geenna i roghi consacrati ai delitti materni.
Tuttavia, assistito da un Angelo invisibile,
il figlio ripudiato s'inebbria di sole,
e in tutto quel che beve e che mangia trova ambrosia e nettare vermiglio.
Gioca col vento, discorre con la nuvola,
s'ubbriaca, cantando, del Calvario;
e lo Spirito che lo segue nel suo pellegrinaggio,
piange al vederlo gaio come uccello di bosco.
Tutti coloro che egli vuole amare l'osservano intimoriti o,
rassicurati dalla sua tranquillità,
fanno a gara a chi gli caverà un sospiro,
sperimentando su di lui la propria ferocia.
Mescolano al pane e al vino destinati alla sua bocca
cenere e sputi impuri;
con ipocrisia buttano quanto egli tocca,
s'incolpano d'aver posto il piede sulle sue orme.
Sua moglie va gridando per le piazze
: - "Poi che mi trova tanto bella da adorarmi,
farò come gli idoli antichi,
come essi vorrò che egli m'indori, e m'indori ancora;
m'ubbriacherò di nardo, di incenso e di mirra,
di genuflessioni, di carne e di vino,
per sapere se io possa, in un cuore che m'ammira,
usurpare, ridendo, gli omaggi destinati alla divinità.
E, stanca di queste farse empie,
poserò su di lui la mia forte e fragile mano;
le mie unghie, come quelle delle arpie,
sapranno farsi strada sino in fondo al suo cuore.
Simile ad un uccellino che palpita e che trema
gli strapperò il rosso cuore dal petto e lo butterò,
sprezzante, al mio animale favorito perché se ne sazi.
"
Verso il cielo, ove il suo occhio mira uno splendido trono,
il Poeta sereno leva le pie braccia,
e i grandi lampi del suo spirito lucido
gli precludono la vista dei popoli inferociti
:
- "Sii benedetto, mio Dio,
che concedi la sofferenza come un rimedio divino
alle nostre vergogne e come l'essenza più pura ed efficace
per preparare i forti a sante voluttà.
So che tu tieni un posto al Poeta nelle file beate delle tue Legioni,
e che tu l'inviti all'eterna festa di Troni, Virtù e Dominazioni.
So che il dolore è la sola nobiltà cui mai potranno mordere e terra e inferno;
e che per intrecciare la mia mistica corona
si dovranno tassare tutti i tempi e tutti gli universi.
Ma i gioielli perduti dell'antica Palmira, i metalli ignoti,
le perle del mare, montati dalla tua mano,
non basterebbero al bel diadema, chiaro, abbagliante;
esso sarà pura luce attinta al focolare santo dei raggi primigeni,
di cui gli occhi mortali, al massimo del loro splendore,
non sono che specchi oscuri e lagrimosi.
lunedì 3 settembre 2012
Per l'anno della demenza
Preghiera
O Maria, fragile madre,
adesso ascoltami, ascoltami adesso
anche se non capisco le tue parole.
Un rosario nero con Cristo d’argento
si adagia fra le mie mani, si sconsacra
perché io non ci credo.
Ogni grano è rotondo e duro
fra le dita, un angioletto nero.
O Maria, concedimi la grazia
di questa conversione,
anche se sono brutta,
anche se sono sommersa
dalla pazzia, dal mio passato.
Ho anche le sedie
ma mi sdraio per terra.
Sono vive solo le mani
che toccano i grani.
Snocciolando parole
la lingua s’intreccia.
Una principiante: la mia bocca
aderisce alla tua, lo sento.
adesso ascoltami, ascoltami adesso
anche se non capisco le tue parole.
Un rosario nero con Cristo d’argento
si adagia fra le mie mani, si sconsacra
perché io non ci credo.
Ogni grano è rotondo e duro
fra le dita, un angioletto nero.
O Maria, concedimi la grazia
di questa conversione,
anche se sono brutta,
anche se sono sommersa
dalla pazzia, dal mio passato.
Ho anche le sedie
ma mi sdraio per terra.
Sono vive solo le mani
che toccano i grani.
Snocciolando parole
la lingua s’intreccia.
Una principiante: la mia bocca
aderisce alla tua, lo sento.
[...]
S’avvicina, s’avvicina
l’ora della mia morte
mentre mi rifaccio il trucco
e torno come prima
come prima dello sviluppo,
quando portavo i capelli lisci.
E’ così la morte.
C’è nella mente il Viuzzo Morte
ed io ci sguazzo.
Il mio corpo è inutile.
Si arrende.
Come una cagna sullo stoìno
acciambellata, inerte.
Qui non ci sono parole, tranne
l’imparaticcio avemmariapienadigrazia.
E ecco entro nell’anno senza parola.
L’entrata è assurda ed esatto il voltaggio.
Esistono senza parola.
Senza parole si può toccare
e ricevere il pane senza fare
nemmeno un suono.
l’ora della mia morte
mentre mi rifaccio il trucco
e torno come prima
come prima dello sviluppo,
quando portavo i capelli lisci.
E’ così la morte.
C’è nella mente il Viuzzo Morte
ed io ci sguazzo.
Il mio corpo è inutile.
Si arrende.
Come una cagna sullo stoìno
acciambellata, inerte.
Qui non ci sono parole, tranne
l’imparaticcio avemmariapienadigrazia.
E ecco entro nell’anno senza parola.
L’entrata è assurda ed esatto il voltaggio.
Esistono senza parola.
Senza parole si può toccare
e ricevere il pane senza fare
nemmeno un suono.
[...]
(Anne Sexton)
sabato 1 settembre 2012
Moi, La Liseuse
Se sono ancora qui, nonostante i mille problemi di salute e ai mille problemi di altro tipo che ho avuto lo devo ai miei libri e, più tardi, alla mia musica. Leggevo perchè ho imparato a leggere da sola prima di iniziare le scuole elementari e i miei compagni già mi annoiavano: ogni libro che avevo letto era un viaggio che loro non avevano fatto. Leggevo quando loro erano in strada a giocare e io in casa che non avevo la forza di uscire. Leggevo quando son stata ingabbiata per 2 anni dentro un busto di gesso che mi reggeva la schiena e il collo. Non tutti i mali vengono per nuocere.
Jean Jacques Henner, La liseuse
Henri Matisse, La liseuse, 1895
Umberto Boccioni, La cucitrice, 1908
Gioacchino Toma, Donna che legge, 1880-85 ca.
venerdì 24 agosto 2012
what a wicked game to do...
The world was on fire and no one could save me but you
It's strange what desire will make foolish people do
I'd never dreamed that I'd meet somebody like you
I'd never dreamed that I'd lose somebody like you
No I don't want to fall in love
No I don't want to fall in love
With you
With you
What a wicked game you played to make me feel this way
What a wicked thing to do to let me dream of you
What a wicked thing to say you never felt this way
What a wicked thing to do to make me dream of you
And I don't want to fall in love
No I don't want to fall in love
With you
giovedì 9 agosto 2012
Johnny Thunders - Hurt Me
Certe cose non riesco a cambiarle. Son sempre qui, a farmi del male. E a pensarti.
mercoledì 1 agosto 2012
R.i.P Gore Vidal
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domenica 29 luglio 2012
domenica 15 luglio 2012
Chops über alles
A quanto pare le zeppe sono il must have di quest'estate ma, in realtà, non sono mai passate di moda a partire dal boom degli anni '50, passando dal glam degli anni'70 fino ad arrivare a oggi. A me non piacciono perchè le trovo pesanti ma ho letto di recente un interessante articolo sulla storia di queste scarpe. A quanto pare sono tra le scarpe più vecchie nella storia dell'abbigliamento femminile, le prime antenate risalgono addirittura al '400 e si chiamavano "chopine". Inizialmente non erano nient'altro che dei piedistalli altissimi indossati dalle gentildonne veneziane (più alta era la zeppa e più alto era lo status di chi lo indossava: sono stati trovati esemplari alti anche 50 cm!!) per proteggere le scarpe e i vestiti dal fango e dalla sporcizia delle strade.
Ahi! Ahi! poveri piedi! 500 anni di torture prima delle interpretazioni "ortopediche" di Ferragamo e il boom.
Con gli anni'70 e il glam-rock arriva addirittura la zeppa da uomo (questa sì, è passata di moda, peccato) e diventa quasi il simbolo di questo genere musicale.
giovedì 12 luglio 2012
martedì 26 giugno 2012
Highway to hell
Chi segue la sua strada ha sempre una meta da raggiungere, ma chi ha smarrito la retta via, va errando all'infinito.
Seneca
ACDC Lane, Melbourne,
Australia
domenica 24 giugno 2012
A season in Hell (that's what my life is)
NOTTE DELL’INFERNO
Ho trangugiato un’inaudita sorsata di veleno.
– Sia tre volte benedetto il consiglio che mi è pervenuto! – Mi bruciano le
viscere. La violenza del veleno mi contorce le membra, mi rende deforme, mi
schianta. Muoio di sete, soffoco, non posso gridare. L’inferno, la pena eterna è
questa! Guardate come si ravviva il fuoco! Brucio come si deve. Va’, demonio!
Avevo intravisto la conversione al bene e
alla felicità, la salvezza. Come posso descriverne la visione, l’aria
dell’inferno non sopporta gli inni! Erano milioni di creature incantevoli, un
soave concerto spirituale, la forza e la pace, le nobili ambizioni, che ne so
io?
Le nobili ambizioni!
E ancora è la vita! – Se la dannazione è
eterna! Un uomo che si voglia mutilare è dannato per davvero, no? Io mi credo
all’inferno, quindi ci sono. È il catechismo in atto. Sono schiavo del mio
battesimo, io. Voi, genitori, avete originato la mia infelicità, e avete
originato la vostra. Povero innocente! – L’inferno non può tormentare i pagani.
– È la vita ancora! Più avanti, le delizie della dannazione saranno più
profonde. Un delitto, presto, che io sia annientato in nome della legge umana.
Taci, su, taci!...Qui è la vergogna, il
rimprovero: Satana che dice che il fuoco è ignobile, che è spaventosamente
sciocca la mia collera. – Basta!... Con gli errori che mi vengono suggeriti,
magie, falsi profumi, musiche puerili. – E dire che possiedo la verità, che vedo
la giustizia: il mio giudizio è sano e deciso, sono pronto per la perfezione…
Orgoglio. – La pelle del cranio mi si rinsecchisce. Pietà! Signore, ho paura. Ho
sete, tanta sete! Ah! l’infanzia, l’erba, la pioggia, il lago sulle pietre,
il chiaro di luna quando dal campanile rintoccavano le dodici… c’è il
diavolo, a quell’ora, sul campanile. Maria! Vergine Santa!... – Orrore della mia
stupidità.
Non ci sono anime oneste, laggiù, che mi
vogliono bene?... Venite… Ho un guanciale sulla bocca, non mi sentono, sono
fantasmi. E poi, nessuno pensa mai agli altri. Che nessuno si avvicini. Io puzzo
di bruciaticcio, di sicuro.
Innumerevoli sono le allucinazioni. E’
proprio quel che ho sempre avuto: niente più fede nella storia, l’oblio dei
princìpi. Me ne starò zitto: poeti e visionari sarebbero gelosi. Sono mille
volte il più ricco di tutti; voglio essere avaro come il mare.
Toh! Proprio adesso l’orologio della vita si
è fermato. Non sono più al mondo. – La teologia è seria, l’inferno è certamente
in basso – e il cielo in alto. – Estasi, incubo, sonno dentro un nido di
fiamme.
Quante malizie nell’osservazione della
campagna… Satana, Ferdinand, corre con le sementi selvatiche… Gesù cammina sui
rovi porporini, senza curvarli… Gesù camminava sulle acque irritate. La lanterna
ce lo mostrò ritto in piedi, bianco e bruno di chiome, sul fianco di un’onda di
smeraldo…
Sto per svelare tutti i misteri: misteri
religiosi o naturali, morte, nascita, avvenire, passato, cosmogonia, nulla. Sono
maestro in fantasmagorie, io.
Ascoltate!...
Io possiedo tutti i talenti! – Non c’è
nessuno, qui, e c’è qualcuno: non vorrei sparpagliare il mio tesoro. – Volete
canti negri, danze di urì? Volete che scompaia, che mi tuffi alla ricerca dell’anello?
Lo volete? Fabbricherò dell’oro, dei farmaci.
Fidatevi di me, quindi, la fede conforta,
guida, guarisce. Venite tutti, – anche i bambini, – che io vi consoli, che sia
sparso per voi il suo cuore, – il cuore meraviglioso! – Poveri uomini,
lavoratori! Io non chiedo preghiere; mi basterà la vostra fiducia per essere
felice.
– E pensiamo a me. Ben poco questo mi fa
rimpiangere il mondo. Ho la fortuna di non soffrire più. La mia vita non fu che
dolci follie, e me ne dispiace.
Bah! Facciamo tutte le smorfie immaginabili.
Decisamente, siamo fuori dal mondo. Nessun
suono più. Il mio tatto è scomparso. Ah! il mio castello, la mia Sassonia, il
mio bosco di salici. Le sere, le mattine, le notti, i giorni… Sono stanco!
Dovrei avere il mio inferno per la collera,
il mio inferno per l’orgoglio, – e l’inferno della carezza; un concerto di
inferni.
Muoio di stanchezza. È la tomba, vado a
sfamare i vermi, orrore dell’orrore! Tu mi vuoi dissolvere, Satana, buffone, con
i tuoi incantesimi. Io reclamo! Reclamo un colpo di forcone, una goccia di
fuoco.
Ah! Risalire alla vita! Posare gli occhi
sulle nostre deformità. E questo veleno, questo bacio mille volte maledetto! La
mia debolezza, la crudeltà del mondo! Pietà, mio Dio, nascondimi; mi comporto
troppo male, io! – Sono nascosto e non lo sono.
È il fuoco che si ravviva con il suo dannato.
Una stagione all'inferno, Arthur Rimbaud
Hell's Cafe" in Paris in the late 1800's |
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sabato 9 giugno 2012
mercoledì 30 maggio 2012
domenica 27 maggio 2012
Girl, interrupted
"When she talks, I hear the revolution
In her hips, there's revolutions
When she walks, the revolution's coming
In her kiss, I taste the revolution"
In her hips, there's revolutions
When she walks, the revolution's coming
In her kiss, I taste the revolution"
Rebel girl, Bikini kill
sabato 19 maggio 2012
Così vicino, così lontano
Vorrei essere uno schermo serico di Warhol
Appeso al muro
O il piccolo Joe o magari Lou
Mi piacerebbe essere tutti loro
Tutti i cuori infranti di New York
E i segreti mi apparterrebbero
Ti metterei nella pellicola di un film
E sarebbe bellissimo.
Appeso al muro
O il piccolo Joe o magari Lou
Mi piacerebbe essere tutti loro
Tutti i cuori infranti di New York
E i segreti mi apparterrebbero
Ti metterei nella pellicola di un film
E sarebbe bellissimo.
Ian Curtis
martedì 15 maggio 2012
sabato 12 maggio 2012
A proposito di giacche in pelle: Nancy Cunard
Parliamo degli anni '20 e '30, non degli anni '50 o '60. La giacca in
pelle nera non era ancora diventata sinonimo di ribellione (si, c'è
stato un tempo in cui lo è stata) ed era una donna ad indossarla: Nancy
Cunard, una delle flappers più note di quegli anni. Lei è stata
una vera e propria divinità di quegli anni: era nata in una famiglia
benestante che aveva presto abbandonato e rinnegato i valori per
dedicarsi all'antifascismo e alla lotta contro il razzismo, era
poetessa, scrittrice, musa e pigmalione dei più grandi scrittori e
artisti della sua epoca; alcuni scatti di Man Ray ne hanno fatto
un'icona di stile. Un pò come tutte le flappers, poi: loro davano
scandalo indossando calze in rayon color carne quando le calze si
portavano di cotone e di colori scuri; mettevano il rossetto e
truccavano gli occhi quando tutt'al più si metteva un pò di polvere di
riso; fumavano e frequentavano localacci frequentati da uomini e dove si
suonava il jazz; e poi gli abiti corti e smanicati; i capelli tagliati
alla "garçonne". Una rivoluzione nel costume feminile, insomma.
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sabato 5 maggio 2012
We gotta fight for our right (to party) - R.I.P MCA
In questi giorni ricorrono i vent'anni dalla morte di Marlene Dietrich e avrei voluto dedicarle un post, invece no. Purtroppo ieri è morto Adam Yauch a.k.a MCA dei Beastie Boys ed è soltanto l'ennesimo post di questo tipo che mi trovo a scrivere negli ultimi tempi.
R.I.P Adam e grazie di tutto.
venerdì 4 maggio 2012
mercoledì 25 aprile 2012
What's in my closet
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sabato 21 aprile 2012
Sulle origini del Burlesque
L'altro giorno, mentre sfogliavo una delle tante riviste gossipare che girano in Italia (ebbene sì, anch'io lo faccio ma devo ammettere che ho una vera ossessione per la carta stampata e sfoglio qualsiasi cosa mi capiti a tiro, non si sa mai) ho trovato un trafiletto minuscolo - forse perchè lo stesso autore si vergognava di questa cosa ma a me non è sfuggita - nel quale si paragonava l'esibizione, definita "burlesque", di Belen Rodriguez ad Amici di qualche giorno fa con gli spettacoli di Lydia Thompson. Ora, è vero che ho una ossessione per la carta stampata ma la televisione non mi piglia manco per niente e mi son persa questa nuova "belenata" (non ho neppure trovato il video su youtube ma forse non valeva la pena di caricarlo, ci sono cose più importanti a cui pensare) però Lydia Thompson sì, la conosco, ne ho letto più volte. Alcune delle mie icone venivano associate a questi spettacoli, da Bettie Page (che non è propriamente burlesque perchè non si è mai esibita su un palco e i video che trovate su youtube son tratti dai film di Irving Klaw), Tempest Storm, Dita Von Teese e adesso (orrore!!) il burlesque è ovunque ma...non è più burlesque. Il nome dice tutto poi: burlesque, burla + grotesque. Quando è nato come spettacolo parodistico nell'inghilterra vittoriana, aveva forti tratti comici e satirici ai quali poi son stati aggiunti elementi di clownerie e la danze delle ballerine, sempre più svestite e che col tempo è diventato un vero e proprio streap-tease. Ora, Lydia Thompson è la signorina del video sotto, è stata una delle più famose ballerine di burlesque della seconda metà dell'800, dicono fosse bellissima e con la sua troupe di ballerine, le "British Blondes" fece impazzire mezzo Nordamerica. Ora ditemi: che c'entra Belen con tutto questo?
giovedì 19 aprile 2012
mercoledì 18 aprile 2012
Les jours de folies
Il Folies Bergère, antico teatro parigino, tutt'ora funzionante ma i suoi anni di maggior successo son stati quelli tra la fine dell'800 e la Belle époque. Certo è che in molti, forse, lo conoscono soltanto per un quadro di Manet dipinto tra il 1881 e il 1882 dal titolo "Un bar aux Folies Bergère". Il Folies Bergère è stato molto di più, negli anni ha ospitato spettacoli di ogni tipo, dal varietà al vaudeville (l'antenato del burlesque e quanto immaginario burlesque c'è nelle immagini sotto)) e alcune tra le donne di spettacolo più famose e belle dell'epoca, da Josephine Baker a Otero. Da non dimenticare Charlie Chaplin e più avanti Frank Sinatra, Ella Fitzgerald e altri. Insomma, uno di quei luoghi che hanno fatto la storia.
martedì 10 aprile 2012
Dedicated to the man in black
You're Dressed In Black Leather
You're My Kind Of Guy
'cause You'd Die To Live And You
Live To Die
venerdì 6 aprile 2012
giovedì 5 aprile 2012
sabato 31 marzo 2012
Sleater-Kinney - I Wanna Be Your Joey Ramone
"it's fine
when it's all mine
it's on my wall
it's in my head
memorize it till i'm dead
it's yours
now i'm so bored
yeah, yeah, yeah, yeah
i wanna be your joey ramone
yeah, yeah, yeah, yeah
pictures of me on your bedroom door
yeah, yeah, yeah, yeah
invite you back after the show
yeah, yeah, yeah, yeah
i'm the queen of rock and roll
i just don't care
are you that scared?
i swear they're looking right at me
push to the front so i can see
it's what i thought
it's rock 'n 'roll
yeah, yeah, yeah, yeah
i wanna be your thurston moore
yeah, yeah, yeah, yeah
wrestle on the bedroom floor
yeah, yeah, yeah, yeah
always leave me wanting more
yeah, yeah, yeah, yeah
throw away those old records
we go downtown
put on our best frowns
give me a chance
i know i can dance
yeah, yeah, yeah, yeah
i wanna be your joey ramone
yeah, yeah, yeah, yeah
pictures of me on your bedroom door
yeah, yeah, yeah, yeah
invite you back after the show
yeah, yeah, yeah, yeah
i'm the queen of rock and roll
it's fine
'cause it's all mine "
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mercoledì 28 marzo 2012
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