mercoledì 24 ottobre 2012

For the love of Jeffrey Lee Pierce

Qualche settimana fa ho letto " Dalla Terra alla Luna" di Jules Verne. Il libro non mi è piaciuto molto -  sarà che dopo aver letto "Il giro del mondo in 80 giorni" mi aspettavo qualcosa di diverso - qui, invece,  si perde in lunghe descrizioni sulla costruzione di strumenti di guerra, numeri, ecc. che forse lo rende più adatto a un altro pubblico. Interessante comunque, soprattutto per chi conosce questo film: 






Mai avrei immaginato di trovare quello che sto per raccontare: ora, io adoro i Gun Club e Jeffrey Lee Pierce ma non mi son mai interessata all'origine del nome della band. Eppure, dopo aver letto questo libro ho fatto una ricerca e non ho trovato niente interessante.
 Jules Verne è un autore di libri che, per l'epoca in cui visse, possiamo definire di fantascienza (oggi la fantascienza è ben altra cosa). Ebbene, il protagonista di "Dalla Terra alla Luna" è proprio un Gun Club. A quale attività si dedicassero gli iscritti al club si evince chiaramente dal nome ma faccio un pò di copia dal libro: " Come condicio sine qua non era imposto, a chi volesse entrare nell'associazione, di avere immaginato o almeno perfezionato un cannone o un'arma da fuoco qualsiasi. [...]Appare con evidenza, a chi consideri questa cifra, che l'unico intento del dotto circolo fu la DISTRUZIONE DELL'UMANITà A SCOPO FILANTROPICO, E IL PERFEZIONAMENTO DELLE ARMI DA GUERRA, CONSIDERATE COME STRUMENTI DI INCIVILIMENTO. ERA UN RIUNIONE DI ANGELI STERMINATORI, PER IL RESTO LE MIGLIORI CREATURE DELLA TERRA. [...]Molti erano rimasti sul campo di battaglia e il libro d'onore del Gun Club ne aveva raccolto i nomi, di quelli che erano ritornati i più portavano segni di una audacia indiscutibile. Stampelle, gambe di legno, braccia articolate, mani a uncino, mascelle di caucciù, crani d'argento, nasi di platino: nulla mancava alla collezione, e il suddetto Pitcairn calcolò pure che, nel Club Cannone, non si disponeva esattamente d'un braccio per quattro persone, e solamente di due gambe per sei". 
 


Adorabile
 


mercoledì 10 ottobre 2012

Lost and confused

Ti lascio che sono stata tanto bene assieme a te come mai mi era accaduto e non importa che ora ti dica quanto ti ho amato, perché sai benissimo che non appena riguardi a quello che siamo stati, li ritrovi facilmente i segni del nostro amore. Sono tutti lì che dicono ciao a me che me ne vado perché proprio non ce la faccio a immaginarmi il tempo dello squagliamento e del deterioramento, con te che arriverai qui e comincerai a cancellare tutto e io non voglio che si apra la battuta di guerra, tutti e due lanciati a stracciare le belle cose che siamo stati, c’è solo tristezza quando si finisce una storia come la nostra, lasciamola dunque così, io non voglio infierire.


Addio


Pier Vittorio Tondelli, Altri libertini.

Blonde Redhead - "Chi è e non è"