sabato 12 maggio 2012

A proposito di giacche in pelle: Nancy Cunard


Parliamo degli anni '20 e '30, non degli anni '50 o '60. La giacca in pelle nera non era ancora diventata sinonimo di ribellione (si, c'è stato un tempo in cui lo è stata) ed era una donna ad indossarla: Nancy Cunard, una delle flappers più note di quegli anni. Lei è stata una vera e propria divinità di quegli anni: era nata in una famiglia benestante che aveva presto abbandonato e rinnegato i valori per dedicarsi all'antifascismo e alla lotta contro il razzismo, era poetessa, scrittrice, musa e pigmalione dei più grandi scrittori e artisti della sua epoca; alcuni scatti di Man Ray ne hanno fatto un'icona di stile. Un pò come tutte le flappers, poi: loro davano scandalo  indossando  calze in rayon color carne quando le calze si portavano di cotone e di colori scuri; mettevano il rossetto e truccavano gli occhi  quando tutt'al più si metteva un pò di polvere di riso; fumavano e frequentavano localacci frequentati da uomini e dove si suonava il jazz; e poi gli abiti corti e smanicati; i capelli tagliati alla "garçonne". Una rivoluzione nel costume feminile, insomma. 






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